Fondi sulla sicurezza degli edifici scolastici distribuiti solo nei Comuni amici! SULLA SICUREZZA NON SI SCHERZA!

Dopo la tragedia del Liceo Darwin di Rivoli, in cui perse la vita il povero Vito Scafidi, fu siglato un accordo tra Ministero, Regioni ed enti locali, per addivenire a una mappatura completa degli edifici scolastici e determinare così quelli su cui intervenire per la messa in sicurezza. La Regione Piemonte risulta essere quella più avanti in tale lavoro di censimento, completato per circa il 97%. Verso fine 2010 il Governo decise di destinare al Piemonte 30 milioni di euro. La Regione, gli enti locali e i soggetti proprietari delle scuole (Province e Comuni) definirono 82 interventi da effettuarsi su altrettanti edifici. L’iter prevedeva che l’ente proprietario, dopo aver ricevuto comunicazione dell’avvenuta individuazione dell’edificio interessato, avrebbe provveduto alla progettazione dell’intervento attraverso una convenzione con gli uffici locali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) e la risposta del Ministero avrebbe dovuto giungere entro 60 giorni.
Inspiegabilmente, il Ministero, anziché far lavorare le proprie sedi decentrate, ha dato disposizione di far trasmettere a Roma tutti i progetti, dei quali da allora si sono perse le tracce. Se entro il 31 dicembre non dovessero arrivare le risposte da parte del Ministero, i 30 milioni della prima tranche andrebbero così persi. Il 2 agosto scorso la V e VII Commissione della Camera dei Deputati hanno provveduto a individuare una seconda tranche, questa volta di 11 milioni e 500 mila euro per il Piemonte su 114 milioni complessivi, per nuovi interventi su altre scuole. La Regione, però, è stata scavalcata nell’individuazione dei siti, infatti la scelta delle strutture su cui intervenire è stata fatta dalle stesse commissioni con risultati singolari. Sono stati infatti attribuiti dei contributi a determinati Comuni, indipendentemente dalla loro posizione in graduatoria, quindi dalla gravità, in cui versano gli edifici scolastici, di cui sono sede. Mi chiedo cosa abbia fatto fin’ora in merito l’assessore regionale all’Istruzione. Perché non è intervenuto in modo risolutivo, per far arrivare i primi 30 milioni? Perché ha permesso lo scippo della progettualità dalla Regione al Ministero? Perché non ha protestato quanto è stato reso pubblico l’elenco dei contributi dati a scuole che spesso sono a metà o in fondo alla graduatoria degli interventi da fare? Cosa intende fare? Alla faccia del federalismo!