La vergogna delle quote latte, puntata numero due. Sentenza della Corte dei Conti.

È di oggi la notizia che la Corte dei Conti chiede 203 milioni di euro di multe a Giovanni Robusti, ex europarlamentare della Lega Nord, portavoce dei Cobas del latte e amministratore delle Coop Savoia del cuneese per la mancata corresponsione delle quote latte non versate allo Stato dal 1996 al 2001
Il 30 giugno del 2011 scrivevo che la Regione Piemonte stava pagando duramente la decisione del presidente della Regione Piemonte Cota e dell’assessore regionale all’agricoltura Sacchetto di revocare la costituzione di parte civile della Regione stessa nella prima udienza d’appello del processo sulle quote latte, alla notizia della chiusura del processo d’appello dei Cobas del latte, che aveva visto la condanna, tra gli altri, di Giovanni Robusti a quattro anni e sei mesi e il riconoscimento dell’associazione per delinquere, negata in prima istanza, nei confronti di 54 imputati per avere eluso in maniera irregolare il prelievo sulla produzione fuori quota.
Se fosse rimasta parte civile, la Regione Piemonte avrebbe potuto vedere riconosciuto il proprio danno ed incamerare ingenti somme.
Ho avuto ragione ad avere sollevato la questione in Consiglio regionale, dove un ordine del giorno contro l’operato dell’assessore all’agricoltura Sacchetto non è stato approvato per un solo voto. Ho anche presentato un esposto presso la Corte dei Conti contro il presidente Cota per il danno procurato con la revoca della costituzione di parte civile
Grande e grave è la responsabilità politica di Roberto Cota come Presidente della Regione Piemonte, i cui interessi sono stati deliberatamente messi in secondo piano con la mancata costituzione di parte civile nel processo di appello per motivi squisitamente ed evidentemente politici.
Continuano gli scandali di questa giunta, totalmente inadeguata ed asservita a logiche di partito per nulla coincidenti con l’interesse generale.
MANDIAMO A CASA COTA!