Totò provava a vendere la Fontana di Trevi, Cota prova a svendere il Mauriziano ed altri beni.

Nel “falso” documento di bilancio 2012 presentato dalla Giunta regionale al Consiglio, vengono riportate cifre farlocche circa eventuali vendite di edifici e terreni, che, se anche realizzate e per stessa ammissione dell’Assessore al Bilancio Giovanna Quaglia (Lega Nord), non raggiungerebbero i 240 milioni di euro indicati per diminuire l’indebitamento della Regione Piemonte. Tra i beni, che la
Giunta di Cota vuole vendere, ci sono anche alcune chicche: l’ex casa della gioventù fascista di piazza Bernini a Torino, dove ha sede la Facoltà di Scienze Motorie SUISM (ex ISEF), che fra qualche anno si
trasferirà alla Manifattura Tabacchi; la sede centrale di Piazza Castello, che, in attesa di trasferirsi nel nuovo grattacielo della Regione Piemonte, rischia di dover pagare l’affitto e fare la fine dell’INPS e dell’INAIL, che stanno spendendo tutti i soldi incamerati dalle loro passate alienazioni in affitti. Dulcis in fundo, Cota ed i suoi pensano di vendere i terreni dell’ex ordine Mauriziano dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso nei pressi di Rosta e Buttigliera Alta, acquistati nella scorsa legislatura dalla Regione Piemonte, con l’intento di preservarne il patrimonio artistico e culturale da speculazioni edilizie. È evidente che le idee sono poche e confuse. Le stime dei beni da alienare sono basate su vecchie valutazioni redatte dal Politecnico di Torino e non dall’Agenzia del Territorio, come è prassi degli Enti locali.
Sempre di più: “Mandiamo a casa Cota”!

Questo argomento viene ripreso oggi in un articolo di laRepubblica dal titolo:”Da piazza Castello a Corso Bolzano” Cota “vende” i palazzi della Regione.