Deportati italiani nel Lager di Majdanek

Oggi alle 12 a Palazzo Lascaris (Torino, Via Alfieri, 15), insieme al Presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, riceverò una delegazione composta da Tomasz Kranz, direttore del Museo statale di Majdanek, Marta Jablonska, archivista del Museo statale di Majdanek, Antonella Filippi e Lino Ferracin, docenti ed autori del volume Deportati italiani lager di Majdanek e Barbara Stasiowska, presidente della Comunità polacca di Torino. Majdanek, in Polonia, fu un campo di sterminio meno noto rispetto ai ben più tristemente conosciuti Mauthausen ed altri, ma non certamente meno efferato. Il primo liberato dai russi nel 1944, dove venivano mandati a morire i malati da altri Lager, dove nel novembre 1943 18 mila ebrei furono assassinati con un colpo di fucile alla testa. Antonella Filippi a Lino Ferracin, insieme ai lori allievi, dell’Istituto Guarino Guarini hanno realizzato una ricerca voluminosa, «Deportati italiani nel lager di Majdanek», un registro puntuale di arresti, detenzioni, trasporti. Soprattutto, un album di esistenze recuperate che oggi finalmente possono dichiarare il loro sacrificio. Per la prima volta sono stati analizzati i registri del campo di sterminio, raccolti in questa interessante ed utile ricerca e, finalmente, come sottolineano gli autori, si è restituita alle persone la loro storia e la si è riconsegnata, per quanto è stato realizzabile, alle loro famiglie. Ed anche grazie all’esperienza che Antonella Filippi e Lino Ferracin hanno maturato, con la partecipazione al Progetto di Storia contemporanea ed ai viaggi nei campi di concentramento e di sterminio realizzati dal comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte ed al loro lavoro volontario, è nata questa ricerca importante ed approfondita. Auspico che lavori del genere continuino ad essere realizzati, perché chissà quanti altri “Majdanek” ci sono purtroppo ancora sconosciuti. Per farli venire alla luce, non può e non deve bastare solo il prezioso lavoro di volenterosi ed attenti ricercatori, ma è necessario che le Istituzioni si facciano carico della conservazione e dell’ analisi dei dati storici, per conservare la memoria e continuare a far conoscere avvenimenti del passato, purtroppo ancora colpevolmente ignoti. “Deportati italiani nel Lager di Majdanek” (Silvio Zamorani Editore, di Antonella Filippi e Lino Ferracin), sarà presentato sempre oggi (ore 17, al Museo Diffuso della Resistenza, corso Valdocco 4/A), da Guido Vaglio, Luciano Boccalatte, Barbara Stasiowska-Randone e da me. Seguiranno gli interventi dello storico Fabio Levi, Tomasz Kranz, Marta Jablonska e dal colonnello Raffaele D’Ambrosio, comandante dell’Organizzazione penitenziaria militare di Santa Maria Capua Vetere.

http://www.lastampa.it/2013/05/21/cronaca/la-memoria-dei-deportati-salvata-dagli-studenti-EGhVSQ5nkOf0xeIrxpZuNP/pagina.html

Majdanek