Intervista

Roberto Placido, un politico che fa cose di sinistra…
Si, mi candido al parlamento europeo per portare in questa importante istituzione i valori tradizionali di una sinistra moderna e riformista. Lavoro, tutela dei diritti, uguaglianza, laicità.
In continuità con quanto fatto nei nove anni da Consigliere regionale e da Vice Presidente del Consiglio: grandi temi generali quali ricerca, sanità, cultura, lavoro, insomma attenzione ai problemi concreti che toccano da vicino la vita della gente. Poi altissima partecipazione in Consiglio, sono stato presente a 938 sedute in aula su 968 e ho intenzione di portare questa costanza e questo impegno anche in Europa.

Nel 2005 il più votato a Torino e in Piemonte, nel 2007 riconfermato Vicepresidente del Consiglio regionale. Poi il ruolo fondamentale nella costruzione del Partito Democratico. Oggi l’Europa. Qual è il segreto?
Non c’è nessun segreto. Il mio metodo è semplice: lavoro, lavoro e ascolto delle persone, tutte. Da chi ha problemi comuni fino al grande imprenditore o professionista. La società si muove velocemente e io cerco di stare al passo coi tempi, senza presunzione. Faccio la spesa al mercato o alla coop, mi muovo con la mia Vespa, conduco una vita normale. È molto più istruttivo fare un viaggio sui mezzi pubblici che partecipare a un ricevimento con i “soliti noti”.

Qual è il bagaglio di esperienza che pensa di portare in Europa?
Sono davvero orgoglioso di essermi occupato del Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione repubblicana, e della Consulta regionale dei Giovani. Abbiamo organizzato importanti iniziative che hanno coinvolto un gran numero di cittadini. Solo poche settimane fa mi sono impegnato per raccogliere molte migliaia di firme contro la legge “1360” che equiparava partigiani e combattenti del regime fascista. Poi la soddisfazione più grande è aver assistito alle prime condanne per i cosiddetti “furbetti del buono scuola”. Persone che dichiaravano redditi da fame e pagavano migliaia di euro per le scuole private dei figli con l’aiuto dei soldi della Regione, quindi di tutti. Infine alcune proposte di riduzione dei costi della politica.

Quali sono le proposte di legge a cui ha lavorato?
Sono particolarmente legato alla legge sui lavoratori atipici e la legge sulla ricerca, di cui sono stato relatore. Lavoro e studio sono due diritti inalienabili. Oggi dobbiamo pensare anche a difendere la scuola dall’attacco devastante da parte di questo governo. Il mio impegno politico l’ho affrontato sempre con costanza e continuità nel rapporto con i cittadini e di conseguenza ho avuto la possibilità di conoscere bene il territorio, i suoi punti di forza, ma anche le sue problematiche.

Perché si candida in Europa?
Mi candido in Europa con la promessa di mantenere la stessa costanza e la stessa continuità nei rapporti con il territorio. Istruzione, sviluppo delle imprese, della ricerca, delle infrastrutture e maggiori risorse per il lavoro, soprattutto quello giovanile sono e saranno sempre delle priorità a cui dare una risposta.