Digitale terrestre, i canali tornino al loro posto

In Piemonte, all’indomani del passaggio al digitale terrestre, si sono registrate decine di conflitti sulla pre-sintonizzazione che hanno causato confusione tra gli utenti e preoccupazione tra le emittenti televisive, molte delle quali si sono ritrovate con una numerazione altissima in posizioni inaccessibili del telecomando.

Ieri in Consiglio regionale abbiamo approvato un ordine del giorno (di cui sono primo firmatario) per provare a risolvere il problema.
Nelle scorse settimane l’associazione italiana per lo sviluppo della televisione digitale terrestre (DGTVi) ha sottoscritto un accordo per riservare alle Tv nazionali i canali da uno a nove, alle locali quelli da dieci a diciannove, alle nazionali minori ex analogiche quelli tra venti e 49, alle locali tra 50 e 90 e alle nazionali minori ex analogiche tra 90 e 99, estendendolo alle numerazioni dal 200-299, 300-399, 400-499 ecc.. con la stessa ripartizione.
Inoltre l’accordo propone che l’assegnazione tenga conto della media delle graduatorie degli ultimi tre anni, stilata dal Corecom.

La Giunta regionale deve sostenere questa questa proposta, per tutelare gli interessi degli utenti che si sono ‘abituati’ a una certa numerazione e quelli delle emittenti locali, che non possono vedersi assegnare una posizione che a volte neanche i telecomandi riescono a comporre.
Si sa che i telespettatori frequentano le numerazioni sino al 40° numero, con rare estensioni alla decina successiva. L’abitudine di andare oltre il quarantesimo numero appare minima e quindi una collocazione in tale gruppo equivale a un danno per le emittenti.

Spero che l’Agcom intervenga alla fonte del problema e non sulla base delle prevedibili proteste di utenti ed editori.