La vergogna delle quote latte, la Regione rischia di perdere 200 milioni di euro, ho chiesto le dimissioni di Sacchetto e denuncerò Cota alla corte dei conti.

E’ stato l’interesse politico della Lega nord, non quello della Regione Piemonte e dei suoi cittadini, a muovere la decisione della Giunta regionale di revocare la costituzione di parte civile contro gli imputati nel processo di Saluzzo, condannati in primo grado, per truffa aggravata ai danni dello stato per le quote latte.
La scelta dell’assessore leghista all’agricoltura Claudio Sacchetto e del presidente della Giunta Roberto Cota rischia ora di impedire il recupero dei 200 milioni di euro che la Corte dei conti, nel 2010, ha quantificato come danno per quella vicenda.
La denuncia é venuta dal consigliere regionale PD e vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido, in una conferenza stampa svoltasi presso il gruppo regionale PD, a Torino, alla quale hanno partecipato i consiglieri regionali PD Nino Boeti e Angela Motta.
“E’ lo stesso assessore Sacchetto”, ha spiegato Placido, “a mettere tutto nero su bianco. In un documento inviato lo scorso dicembre all’avvocatura della Regione chiede infatti di preparare la delibera di revoca della costituzione di parte civile “non ravvisandone più l’opportunità politica”, scrive”.
“E’ una indecenza”, aggiunge Placido. “Sacchetto ha anteposto gli interessi della Lega nord a non danneggiare alcuni imputati a lei politicamente vicini, a quelli della Regione Piemonte che rappresenta, tesi a recuperare il danno inflittogli con la truffa delle quote latte. Per questo chiedo le dimissioni di Sacchetto”.
Placido ha spiegato che con la condanna in primo grado, il 15 luglio 2009, il Tribunale di Saluzzo aveva riconosciuto il danno subito dalla Regione, che per questo si era costituita parte civile con la Giunta Bresso, rinviandone la quantificazione a un successivo giudizio civile.

Revocando la costituzione di parte civile, “peraltro con una delibera che non contiene giustificazioni della scelta, quindi censurabile”, la Giunta ha perso la possibilità di chiedere immediatamente il risarcimento del danno. “Ora la Regione dovrà aspettare che si concluda in tutti i suoi gradi la causa penale,” spiega Placido, “e poi avviarne una civile in cui comunque dovrà dimostrare di essere stata danneggiata. La sentenza di primo grado, che lo affermava, con la retromarcia della Regione non ha più valore”.
Non si tratta di un risarcimento di poco conto. La Corte dei conti, nella relazione di apertura dell’anno giudiziario 2010, ha quantificato i danni regionali in circa 200 milioni di euro. La Regione infatti, secondo la legge sulla quote latte, svolge la riscossione per conto dello stato e gode dei proventi a lei devoluti.
“200 milioni di euro sono una cifra di grande importanza”, afferma Placido, “in particolare in un momento difficile per la casse regionali come quello che viviamo e che porta la Giunta a tagliare servizi utilissimi. Per questo sto preparando un esposto presso la Corte dei Conti contro il presidente Cota per il danno procurato con la revoca della costituzione di parte civile. Questo è anche sintomatico dell’idea di giustizia dei leghisti: una giustizia che con i loro amici chiude tutti e due gli occhi e mette da parte gli interessi collettivi
per cui dicono a parole di battersi”.

Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
Pino Riconosciuto

REVOCA DELLA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE SULLE QUOTELATTE DA PARTE DELLA GIUNTA COTA. “L’ASSESSORE SACCHET…