Il 6 e il 7 giugno facciamo qualcosa di sinistra. Mandiamo Roberto Placido in Europa

Finiamo esattamente come abbiamo iniziato circa un mese fa.
Tra le persone, in mezzo ai mercati, parlando con tutti, una campagna elettorale come i partiti non sono più abituati a fare.
Una campagna elettorale di sinistra si sarebbe detto una volta. Ed è ciò che siamo: persone di sinistra. Uso il plurale perchè in queste settimane ho avuto con me, a fianco, di sprone, di aiuto nei momenti di poca lucidità, centinaia e centinaia di persone e, comunque andrà, questo rimarrà un ricordo indelebile.

Persone di sinistra dicevamo. La nostra prima uscita di manifesti, facciamo qualcosa di sinistra, è talmente piaciuta che ne abbiamo fatto un motto che è durato tutta la campagna.
Un motto ideale, perchè racchiude in sè l’idea di politica, di partito, di società che immaginiamo.
Più volte mi è capitato di sentire nei vari appuntamenti che le persone erano scettiche sul votare Partito Democratico perchè troppo poco di sinistra, perchè si è dimenticato del blocco sociale di riferimento, perchè in questo anno e mezzo non ha avuto una parola chiara -una- su laicità, bioetica, tutela dei diritti delle persone e dei lavoratori.
Bene, noi abbiamo usato queste parole chiare e nette durante tutta la campagna elettorale con un’unica idea in testa: un Partito Democratico più di sinistra, laico, moderno, che sappia esattamente dove sedere in Europa: insieme a tutte le forze progressiste nel PSE.

Un partito che si occupi della crisi economica pensando innanzitutto alle famiglie, ai giovani e ai loro redditi. Che pensi ad un sistema economico dove le piccole e medie imprese più lungimiranti abbiano spazio e possibilità di agire. Che sia in grado di mantenere, da Strasburgo, contatti continui con il proprio territorio (il Nord Ovest nel mio caso) e sappia garantire risorse per lo sviluppo. Che comprenda a pieno l’importanza della ricerca e dello studio, a partire dal pubblico come succede in tutta Europa. Che abbia in testa l’idea di una Rete libera, neutrale, accessibile a tutti. Che abbia infine, ma non meno importante, la convinzione che lo Stato debba essere laico e che diritti di uguaglianza e solidarietà debbano essere pienamente garantiti e non oggetto di continui assedi.

Per tutto questo andate a votare e non cadete nella trappola dell’astensionismo.
E per un Partito Democratico più di sinistra, che fa cose di sinistra, scrivete Placido a fianco del simbolo del Pd sulla scheda grigia.
Queste sono le idee che porterò con me in Europa e sarò ben contento di portarne delle altre se vorrete suggerirmene.