Due appuntamenti. “Impaginare giornali per cambiare il mondo” a Verbania (VCO) e presentazione delle pubblicazioni “ricordi di guerra, speranza di pace” a Vicoforte (Cuneo)

Quest’oggi parteciperò a due importati appuntamenti.
Il primo questa mattina alle ore 10 alla Casa della Resistenza di Verbania (VCO) per l’inaugurazione della mostra “Impaginare giornali per cambiare il mondo” dedicata ad Albe Steiner, grafico di fama internazionale, che ha dato insieme alla moglie Lica un importantissimo contributo alla Resistenza e alla stampa clandestina, stimolando i gruppi partigiani con i suoi consigli tecnici e con le sue geniali iniziative a pubblicare e distribuire giornali, fogli, manifesti.
A partire dal 15 novembre, per un mese, secondo gli orari di apertura della Casa (per informazioni http://www.casadellaresistenza.it/), sarà possibile godere di un’occasione unica: l’esposizione in originale dei più importanti esemplari di stampa resistenziale clandestina. La mostra è organizzata dall’Associazione Casa della Resistenza di Verbania, gli Istituti Storici della Resistenza di Novara e di Vercelli-Biella, il Consiglio Regionale del Piemonte tramite il suo Comitato Resistenza e Costituzione e con il patrocinio degli Archivi storici del Politecnico di Milano (Archivio Albe e Lica Steiner) e del Miur (Ministero Istruzione Università Ricerca) – Ufficio scolastico territoriale del VCO.
Il secondo questa sera alle 20.45 al Comune di Vicoforte (Cuneo) per partecipare alla serata di presentazione delle pubblicazioni “Ricordi di guerra, speranza di pace” in memoria degli Internati Militari Italiani (I.M.I), durante la serata verranno presentati il libro di Anna Migliore “Mario Grand. Ricordi di Mario Migliore. Alpino IMI” e il libro di Pippo Corsetti “Infanzia di guerra”
Gli Internati militari italiani sono i soldati italiani catturati in patria e sui fronti di guerra all’estero nel settembre 1943 dopo la proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre. Seicentomila uomini e forse più: ufficiali, sottufficiali, soldati, medici, cappellani militari, chiusi nei carri ferroviari e trasferiti nei campi della Polonia e della Germania a languire di inedia o a lavorare come schiavi nelle miniere e nelle fabbriche di guerra.
Il Comitato Resistenza e Costituzione che mi onoro di presiedere ha promosso diverse iniziative per ricordare la loro storia, a partire dal film “Seicentomila no – la resistenza degli Internati militari italiani”, prodotto insieme all’´Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, nel 2008. Un lavoro importante che ripercorre, attraverso le testimonianze di numerosi protagonisti e immagini d´epoca, tutta la vicenda dei militari italiani catturati dai tedeschi sui vari fronti: il trasporto nei territori tedeschi, la scelta, le condizioni di vita nei campi di internamento , il lavoro coatto, la liberazione e il ritorno in patria.

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