A noi fu dato in sorte questo tempo

Ieri ho partecipato con immenso orgoglio alla presentazione della mostra “A noi fu dato in sorte questo tempo 1938-1947” che si è svolta al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di Oscar Luigi Scalfaro.
La mostra è prodotta dall’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il sostegno di: Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte-Comitato Resistenza e Costituzione, Regione autonoma Valle d’Aosta, Regione Emilia Romagna, Consiglio provinciale di Torino-Comitato Resistenza e Costituzione. E’ promossa dal Museo Diffuso di Torino con la collaborazione della Città e numerosi Enti ed istituzioni.

La mostra verrà inaugurata nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria 2010 presso le Sezioni Riunite dell’Archivio di Stato (via Piave 21 – Torino), martedì 26 gennaio alle 18.30 e sarà aperta al pubblico da mercoledì 27 gennaio al 20 marzo 2010.

L’esposizione multimediale, realizzata grazie ai numerosi materiali messi a disposizione dalle famiglie, è incentrata sulla storia di un gruppo di amici, giovani assolutamente normali che hanno avuto in sorte un tempo straordinario, hanno dovuto confrontarsi con scelte drammatiche ed in alcuni casi hanno conosciuto il dramma della deportazione. I giovani amici, che sono i protagonisti della mostra, si chiamavano: Alberto Salmoni, Bianca Guidetti Serra, Silvio Ortona, Emanuele Artom, Luciana Nissim, Vanda Maestro, Eugenio Gentili Tedeschi, Giorgio Segre, Franco Momigliano, Giorgio Diena, Primo Levi, Ada Della Torre, Franco Sacerdoti.

La mostra sarà successivamente esposta nell’ex campo di Fossoli (Modena) dal 25 aprile al 22 maggio e presso il Forte di Bard in Valle d’Aosta dal 3 luglio al 10 agosto.

Una nota di orgoglio personale: il Presidente emerito Scalfaro mi ha dedicato parole di grande apprezzamento nella prefazione scritta per il catalogo della mostra. Dimostrazioni di stima che ripagano il lavoro di tutti i giorni.