La Nuova del Sud – 20 agosto

OSPITI ECCELLENTI A RIONERO

Di Armando Lostaglio

Rionero in Vulture. Lo incontriamo nella piazza Giustino Fortunato, all’ombra della cassa armonica. Ha in mano un “cannetto”, così chiamato in gergo quella canna lavorata con la quale si beve il vino dalla bottiglia o dal fiasco: un gusto arcaico di gustare in particolare l’aglianico. E’ uno dei tanti emigrati che, almeno per le feste patronali, fanno rientro nella cittadina natia: Roberto Placido, attualmente vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte, è figura di spicco nel panorama nazionale del Pd e prima ancora nel mondo politico e culturale del capoluogo piemontese. E’ un ritorno gradito, almeno una volta all’anno, per “rigenerarsi – ci dice – all’ombra del Vulture, fra gli amici d’infanzia che non ho mai dimenticato. Una settimana qui mi è utile per ritrovarmi fra gli affetti di una cittadina che porto sempre nel cuore”. Lo confida in maniera davvero sentita e per certi versi commossa, Roberto Placido, la cui biografia politica parte da lontano, facendosi spazio in una realtà sociale e politica fra le più difficili e controverse qual è quella piemontese e torinese in particolare.
“Sono nato a Rionero nel novembre 1956. Finite le scuole elementari, 41 anni fa, – ci confida – sono andato a Torino con la mia famiglia. Tuttavia, non ho mai perso il contatto con le mie origini, ogni anno torno a Rionero per qualche giorno, in occasione della festa della Madonna del Carmelo. Sono questi i momenti per incontrare nuovamente i parenti e gli amici di infanzia, scambiare con loro i racconti di quanto successo nei mesi di distanza.”
La incontriamo spesso in piazza, in quel quadrato “peripatetico”, cuore pulsante della città; un piacere indelebile.
“ Sì, è vero, immancabili sono i quattro passi nella piazza Giustino Fortunato, luogo di incontro per tutto il paese, e il mangiare al ristorante la Pergola dove poter gustare tutti i prodotti tipici e le specialità lucane.”
Ma non si ferma qui la sua permanenza rionerese.
“Non dimentico le bellezze naturali e storiche per le quali il Vulture è conosciuto a livello internazionale, a partire dalle sorgenti d’acqua, passando per il severo vulcano di età preistorica che rappresenta una delle mie attrattive turistiche, con i suoi paesaggi e quei paesini arroccati come presepi, la montagna e la bellezza del paesaggio misto di foreste selvagge, laghi e rocche, fino ad arrivare alle bellezze artistiche lasciate dalla dominazione sveva.
Nella tranquillità del Vulture torno in armonia con il corpo e con la mente, una pausa necessaria dopo gli impegni spesso stressanti dovuti al mio lavoro”.
Di certo è intenso il suo rapporto quotidiano con la politica in Piemonte, in continua evoluzione, con i problemi di una regione e di una città particolarmente difficile, ma comunque in grande evidenza, come nelle Olimpiadi di due anni fa, cui Lei ha dato un contributo istituzionale di elevata professionalità.
“Il mio incarico istituzionale come Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte richiede una notevole disponibilità in termini di tempo e di energie mentali, come è facilmente immaginabile. Spesso le giornate trascorrono senza un attimo di pausa per il susseguirsi degli impegni fino a tarda sera, incontri istituzionali, riunioni per regolare il funzionamento del Consiglio regionale, sedute di aula ogni martedì.
A questo va aggiunto un ruolo politico di primo piano nella vita del Partito Democratico piemontese, una passione – quella politica – che coltivo fin da ragazzino, dai tempi dei movimenti studenteschi.”

Quattro passi nella piazza di Rionero, i quattro amici ad attenderlo, e poi ancora pochi giorni e si ritorna nel clima torinese. Gli auguriamo un buon ritorno e un buon lavoro, nel continuo e mai spezzato rapporto con la città e la regione di origine.