Positivo l’accordo con Fiat. Ma al primo posto ci sono i diritti dei lavoratori conquistati con le lotte sindacali

L’accordo su Fiat Mirafiori sottoscritto ieri rappresenta un passo importante verso la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro per lo stabilimento torinese e, di riflesso, per tutto l’indotto auto.

Accanto alla positiva tutela dei posti di lavoro, vanno inequivocabilmente difesi i diritti inviolabili dei lavoratori, a cominciare dai salari e dai contratti nazionali, acquisiti con anni di lotte sindacali e di battaglie ideali.

In quest’ottica sarebbe grave l’uscita della Fiat da Confindustria e dal suo modello di relazioni sindacali.

La chiusura di Mirafiori avrebbe rappresentato un danno incalcolabile per la nostra città e la nostra economia. Per questo oggi è necessario che sindacati e forze politiche, insieme, si facciano carico di proposte innovative che siano all’altezza della sfida che la Fiat propone.

Auspico una riflessione da parte della FIOM nella speranza che, pur nella legittimità delle proprie opinioni di rottura anche conflittuale che possono aiutare a definire accordi migliori, torni ad essere parte attiva con l’azienda, a cui spetta l’onere di coinvolgere il maggior sindacato dei metalmeccanici nella trattativa e nella rappresentanza sindacale.